ERSU CAGLIARI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA


 

SOCIAL WELFARE STUDENTS

 

Legge regionale 7/2007

RISULTATI INDAGINE

 

Essere studenti a Cagliari: quanto costa?

Presentazione dell’indagine sui principali costi sostenuti dagli studenti universitari nella città di Cagliari

 

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Venerdì 1 giugno (ore 10) – 8° piano sede Ersu, corso Vittorio Emanuele II, n. 68 - Cagliari

Sono stati presentati all’Ersu di Cagliari i risultati dell’indagine “Essere studenti a Cagliari: quanto costa”, eseguita su un campione di 2836 studentisvolta all’interno del progetto di ricerca Social Welfare Student, Analisi e prospettive del Diritto allo studio universitario in Sardegna. Dalla ricerca è emerso che gli universitari a Cagliari spendono in media 607 euro al mese. In totale: circa 8 milioni al mese e quasi 100 milioni all'anno se si considerano i fuori sede.


 

Finanziata dalla Regione Autonoma della Sardegna, attraverso la legge regionale 7 agosto 2007, n. 7 per la promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna, l’indagine è stata svolta dal ricercatore Antonio Fadda, in collaborazione con l’Ersu di Cagliari e il Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università degli studi di Cagliari. La ricerca ha una visione multidisciplinare che analizza aspetti socio economici e normativi.  Attraverso una serie di indagini statistiche, è stato stimato l’impatto economico dell’Università sul territorio e sono stati valutati i bisogni e i servizi offerti dagli Enti per il Diritto allo studio.


 

Alla presentazione è seguita una tavola rotonda a cui hanno partecipato Daniela Noli, presidente dell’Ersu di Cagliari, Giovanna Maria Ledda, prorettore vicario Università degli Studi di Cagliari, Giorgio La Spisa, assessore regionale alla Programmazione,  Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, Vittorio Pelligra, docente di Economia Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali,  e Giorgio Sangiorgi, presidente AREA Azienda regionale per l'edilizia abitativa.

Proprio sul diritto allo studio, si è soffermata a lungo il presidente dell’Ersu di Cagliari, Daniela Noli: “Fra breve il Parlamento sarà chiamato ad esprimere il parere su un atto normativo che ha il dovere di rafforzare e rilanciare il Diritto allo studio che attualmente è regolamentato da un Dpcm fermo al 2001.

 

La speranza è che l’Italia possa finalmente mettersi al pari degli altri Paesi europei, attraverso la dotazione di leggi chiare e lo stanziamento di risorse che ci diano la possibilità di finanziare il 100 per cento delle richieste delle borse di studio da parte degli  studenti, sempre più meritevoli, ma sempre più privi di mezzi.

Di fatto, la modalità di tale finanziamento delle borse di studio è un aspetto cruciale da cui dipende la capacità di garantire un sostegno economico  a tutti gli studenti che ne hanno diritto, previsto dalla Costituzione, ovunque essi studino, e in qualsiasi condizione sociale ed economica vivano.

I tagli al mondo dell'istruzione hanno portato l’Italia a diventare il Paese meno finanziato d'Europa compromettendo la strada universitaria degli studenti italiani.

In qualità di presidente dell’Ersu di Cagliari, un ruolo che mi onoro di ricoprire, credo fermamente che ognuno di noi debba fare la sua parte, e debba farla per garantire la crescita e la formazione dei nostri studenti, ai quali va concesso il diritto di essere all'altezza dei loro coetanei di altri Paesi europei, e quindi di altre regioni d’Italia.

Aldilà delle iniziative che possono garantire occasioni di formazione, assistenza e studio, in questo anno accademico l'Ente che dirigo ha incontrato serie difficoltà nel finanziare le borse di studio, sia per il grave ritardo con cui sono state stanziate le risorse nazionali, ma soprattutto per la drastica riduzione dei  finanziamenti.

L’auspicio – ha concluso il presidente dell’Ersu – è che ci sia maggiore attenzione da parte delle Istituzioni affinché il diritto allo studio possa essere garantito per valorizzare la  risorsa fondamentale per la crescita socio economica e culturale della nostra Terra: i giovani”.

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